SOLE

SOLE
Regia di Carlo Sironi. Un film con Sandra Drzymalska, Claudio Segaluscio, Bruno Buzzi, Barbara Ronchi, Vitaliano Trevisan. Titolo originale: Sole. Genere Drammatico - Italia, 2019, durata 102 minuti. Uscita cinema giovedì 24 ottobre 2019, distribuito da Officine Ubu.
di Paola Casella
Ermanno è un ragazzo senza direzione, che passa il tempo a giocare alle slot machine e campa di espedienti, non sempre legali. Suo zio Fabio gli affida l'incarico di fingersi il padre del bambino che Lena, una ragazza polacca, porta in grembo, in modo da poter adottare il nascituro insieme alla moglie Bianca, che da (troppo) tempo desidera un figlio. Ermanno obbedisce, un po' a fronte del compenso promesso, un po' perché zio Fabio è la sua unica famiglia, un po' infine perché non sa nemmeno lui che cosa vuole dalla vita: solo che, qualunque cosa sia, non la sta ottenendo.
Sole, lungometraggio di debutto di Carlo Sironi, classe 1983, è innanzitutto la storia di due orfani, Ermanno e Lena, che non hanno idea di quale sia il loro posto nel mondo, né men che meno quale posto dare ad un bambino destinato a nascere in questo mondo così com'è.
Sironi ha alle spalle alcuni cortometraggi - SofiaCargoValparaiso - premiati ai festival internazionali, e già l'insistenza su un titolo di una sola parola dà la misura dell'essenzialità della sua visione. La narrazione di Sole è asciutta, lineare, quasi ascetica, con un'ottima padronanza del mezzo cinematografico (e il contributo significativo della fotografia dell'ungherese Gergely Poharnok) e un grande senso del pudore nel raccontare una storia di giovani anime perdute.

Il problema, per un regista abituato a frequentare i grandi festival internazionali, è che questa storia è stata già raccontata al cinema infinite volte (un esempio per tutti: i fratelli Dardenne) e già dalla prima inquadratura sappiamo qual è la parabola che si andrà a delineare: poche svolte narrative, una sola piccola sorpresa finale, e una carenza di tensione che fa sembrare il film più lungo e più lento di quanto giovi ad un racconto già di per sé scarno e disadorno.

Il formato 4:3, scelta azzeccata per descrivere una situazione claustrofobica, aiuta a creare l'atmosfera giusta ma costringe ulteriormente la visuale: una decisione probabilmente voluta, ma di difficile gestione per gli spettatori. I due attori protagonisti, Sandra Drzymalska (fisicamente simile a Elle Fanning) e Claudio Segaluscio, sono intensi e convincenti, anche se a Segaluscio tocca incarnare la catatonia di Ermanno dalla prima alla (pen)ultima scena.

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