CORRENTE

CORRENTE
Regia di Sanal Kumar Sasidharan. Un film con Akhil Viswanath, Joju George, Nimisha Sajayan. Titolo originale: Chola. Titolo internazionale: Shadow of Water. Genere Drammatico, Thriller - India, 2019, durata 120 minuti.
di Roberto Manassero
Nel Kerala, stato dell'India sud-occidentale, la giovane Janaki, proveniente da un villaggio sperduto fra le colline, visita per la prima volta la grande città all'insaputa della madre. La accompagnano il suo fidanzato e, inaspettatamente, il capo di quest'ultimo. I tre arrivano in città dopo un lungo viaggio in auto e nel corso della giornata, affascinati da un centro commerciale e dalla spiaggia, i due ragazzi perdono la cognizione del tempo e sono costretti a passare la notte in un motel. Qui ha inizio per Janaki un incubo senza fine, con il capo del fidanzato che rivela la sua natura predatoria.
Sanal Kumar Sasidharan costruisce un dramma impressionista a partire da alcuni casi di stupro che a metà anni '90 suscitarono grande scalpore nella società indiana: una ragazza viene violentata, il suo uomo si rivale incapace di proteggerla, uno stupratore indifferente diventa l'emblema di un intero sistema di prevaricazione maschile sul corpo della donna.
All'inizio e alla fine c'è la leggenda di una vergine che fa tremare il mondo: lo schermo è scuro, una fiamma traballa, una voce femminile racconta una favola dolce e eppure distruttiva. È la cornice oscura e divinatoria del film, che lungo il corso volutamente estenuante delle sue due ore passa dal realismo magico a una violenza pari alla forza devastante della natura che riprende.

Corrente è un road movie: dalla collina alla città, dal sogno all'incubo, dalla dolcezza alla distruzione. Il racconto è costruito in maniera lineare, con l'iniziale fuga di Janaki a cui segue il viaggio fra colline tortuose e strade accidentate; con l'incontro dei due provinciali con la città e la scoperta dell'impossibilità di tornare a casa; con la notte in motel e l'esplosione - largamente anticipata - di una follia che si scatena nella vegetazione selvaggia... È un percorso ineluttabile, l'incontro dei personaggi e dello spettatore con l'anima animalesca di una società.

Il regista e sceneggiatore resta dentro il rapporto di dipendenza e sopruso fra i tre protagonisti del film e vi costruisce attorno un universo minaccioso, metafora perfetta di un sistema maschilista che aleggia strisciante nel mondo indiano: la nebbia e la pioggia, il traffico urbano e i volti degli sconosciuti, la potenza del mare e l'oscurità della notte, il fitto della boscaglia e la potenza della acqua... Agli occhi di Janaki ogni aspetto della realtà è un potenziale pericolo, il presagio della violenza che si scatenerà su di lei, e dentro di lei.

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