BABYTEETH

BABYTEETH
Regia di Shannon Murphy (I). Un film con Ben Mendelsohn, Essie Davis, Eliza Scanlen, Toby Wallace, Andrea Demetriades. Titolo originale: Babyteeth. Genere Commedia - Australia, USA, 2019, distribuito da Movies Inspired.
di Paola Casella
Milla, collegiale 15enne, sta contemplando la possibilità di buttarsi sotto la metropolitana quando davanti a lei irrompe Moses, un ventenne senza fissa dimora. È un incontro fatale in molti sensi, perché sia Milla che Moses hanno una certa familiarità con la morte, lei perché gravemente malata, lui perché tossicodipendente. Entrambi provengono da famiglie borghesi che sarebbe errato definire "normali": Anna, la madre di Milla, si impasticca per superare la propria fragilità e la sofferenza per la malattia della figlia, e a fornirle ansiolitici e oppiacei è il marito Henry, psicologo con il proprio set di problematiche da affrontare. La madre di Moses invece ha messo il figlio alla porta, concentrandosi sul fratellino minore Isaac, mentre del padre dei due ragazzi non c'è traccia.
Ma i toni con cui questi personaggi sono raccontati sono ben lontani dalla cupezza e appartengono a quella cinematografia sbullonata down under alla P. J. Hogan di Le nozze di Muriel e Mental.
Per il suo debutto alla regia la giovane australiana Shannon Murphy ha scelto un genere molto frequentato da Hollywood, la cosiddetta "sick lit" per "young adult", che racconta storie d'amore fra giovani almeno uno dei quali soffre di una grave malattia. Ma è il modo Murphy in cui affronta il genere, scardinandolo dal di dentro, a fare la differenza, anche perché né la malattia né la storia d'amore sono l'argomento centrale di Babyteeth, bensì la (in)capacità di ognuno di noi di stare al mondo e il desiderio di crescere oltre la fase infantile dei denti da latte del titolo per affrontare la vita senza darcela a gambe.

La sceneggiatura di Rita Kalnejais, contrariamente ai codici della "sick lit" (e del cinema che ne è derivato) è tutta nel non detto ed evita proclami o monologhi edificanti. Allo stesso modo la regia si muove irrequieta seguendo lo smarrimento dei suoi personaggi, spiazzandoci con prospettive non convenzionali, camminando sul filo del rasoio, sempre a un passo dal cadere nella melassa melodrammatica, e invece alternando momenti esilaranti a pause strazianti. E questa storia che porta sempre con sé l'ombra della morte, fin dalla primissima scena, è imbevuta di aria e di luce, in mezzo a uccelli variopinti e a specchi d'acqua cristallina.

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